Pittore francese. Compiuti gli studi a Bruxelles e a Parigi, nel 1922 si
accostò al Cubismo; nel 1924, tuttavia, la sua inclinazione
all'immaginoso e all'espressione simbolica fu notata da A. Breton, e ben presto
si unì al gruppo dei surrealisti, collaborando come illustratore alla
rivista "La Révolution surréaliste". Partecipò alle
esposizioni della scuola fino al 1928, con Miró, Artaud ed Ernst. In
particolare sperimentò la tecnica della "scrittura automatica",
un'espressione pittorica che trascriveva in modo immediato e convulso gli
impulsi psichici. Trascorse un periodo in Spagna, dedicandosi soprattutto alla
pittura di scene di tauromachia e all'illustrazione (celebri quelle per il
Don Quijote). Tornato in Francia seguì nuovamente la corrente
surrealista, ma durante la seconda guerra mondiale si trasferì negli
Stati Uniti, dove si volse all'Astrattismo, influendo sugli artisti
dell'avanguardia americana. Nel 1947 si stabilì definitivamente in
Provenza. Rappresentò con grande capacità immaginifica sogni,
soggetti erotici e, nell'ultima fase della sua pittura, anche paesaggi, con
stile poetico e coloristico (Balagny-Oise, Ile-de-France 1896 - Parigi
1987).